Fare interventi di prevenzione, fino a ieri, prevedeva una logica lineare: un esperto fornisce informazioni, il pubblico ascolta, il prodotto fornito è preconfezionato e predefinito. Oggi però questo modello si scontra con lo scenario comunicativo contemporaneo, un flusso veloce, interattivo e circolare in cui chi consuma informazione è anche, almeno parzialmente, produttore attivo di contenuti.

Steadycam nasce per immergersi in questa complessità. Se la salute è una risorsa della vita quotidiana, come la definisce l’OMS nel 1986, allora promuovere salute non si limita al settore sanitario ma deve mirare ad un più ampio benessere, ad uno stare bene nel mondo in cui viviamo. Come? Alimentando le life skills, “abilità di vita” per costruire un substrato critico e consapevole forte da utilizzare nel quotidiano.

Un quotidiano in cui i media non si limitano ad essere strumenti, ma costituiscono il tessuto connettivo delle relazioni sociali. Per questo è centrale la Media Education. Immagini, video, contenuti web, videogiochi diventano risorse integrali dell’intervento educativo, intrecciando costantemente tre pratiche fondamentali: l’educazione ai media, con i media e per i media.

Il Metodo Steadycam incrocia queste tre aree: una visione della salute come benessere, l’attenzione allo sviluppo delle life skills, la Media Education come sguardo e prassi operativa. Si lavora con immagini e video per far emergere gli stili di vita degli interlocutori, le loro rappresentazioni, i loro saperi, con l’obiettivo di creare confronto e scambio ma, soprattutto, di andare a rafforzare criticità e consapevolezza senza imporle in maniera prescrittiva. E’ un salto, a volte faticoso ma sempre arricchente, dalla linearità novecentesca alla circolarità contemporanea.

Fare interventi di prevenzione, fino a ieri, prevedeva una logica lineare: un esperto fornisce informazioni, il pubblico ascolta, il prodotto fornito è preconfezionato e predefinito. Oggi però questo modello si scontra con lo scenario comunicativo contemporaneo, un flusso veloce, interattivo e circolare in cui chi consuma informazione è anche, almeno parzialmente, produttore attivo di contenuti.

Steadycam nasce per immergersi in questa complessità. Se la salute è una risorsa della vita quotidiana, come la definisce l’OMS nel 1986, allora promuovere salute non si limita al settore sanitario ma deve mirare ad un più ampio benessere, ad uno stare bene nel mondo in cui viviamo. Come? Alimentando le life skills, “abilità di vita” per costruire un substrato critico e consapevole forte da utilizzare nel quotidiano.

Un quotidiano in cui i media non si limitano ad essere strumenti, ma costituiscono il tessuto connettivo delle relazioni sociali. Per questo è centrale la Media Education. Immagini, video, contenuti web, videogiochi diventano risorse integrali dell’intervento educativo, intrecciando costantemente tre pratiche fondamentali: l’educazione ai media, con i media e per i media.

Il Metodo Steadycam incrocia queste tre aree: una visione della salute come benessere, l’attenzione allo sviluppo delle life skills, la Media Education come sguardo e prassi operativa. Si lavora con immagini e video per far emergere gli stili di vita degli interlocutori, le loro rappresentazioni, i loro saperi, con l’obiettivo di creare confronto e scambio ma, soprattutto, di andare a rafforzare criticità e consapevolezza senza imporle in maniera prescrittiva. E’ un salto, a volte faticoso ma sempre arricchente, dalla linearità novecentesca alla circolarità contemporanea.